ItalBic, Di Giusto: “Sono fiducioso, è una squadra che ha raggiunto la maturità”

Al microfono della Fipic il direttore tecnico Carlo Di Giusto ha parlato del torneo in Abruzzo e delle prospettive della sua Nazionale. Queste le sue parole: “Primo raduno dopo un campionato lungo, difficile che ha visto molti atleti della nazionale impegnati fino alla fine, anche con ottimi risultati. Questo torneo mi permetterà di utilizzare dei quintetti e rotazione diverse, perché il basket sta cambiando, è più dinamico e veloce, quindi c’è necessità di valutare al meglio quelli che saranno i 12 che parteciperanno a novembre ai Mondiali. E’ ovvio che questo è un primo raduno, grazie alla Federazione faremo ogni mese un raduno di almeno 7 giorni, in alcune occasioni avremo anche l’opportunità di scontrarci con alcune realtà, speriamo l’Inghilterra, forse l’Australia. La speranza è quella che una volta scelti i dodici, poi arrivino a novembre nel migliore modo possibile. Anche per questo credo che probabilmente quest’anno il campionato partirà in anticipo per permettere ai ragazzi di arrivarci abbastanza rodati. Ho già ovviamente delle idee su almeno nove dodicesimi del gruppo, poi sarà una scelta che faremo assieme a Roberto Ceriscioli e Fabio Castellucci, per decidere quali potranno essere le rotazioni. Sarà importante portare 12 elementi tutti utilizzabili in maniera più competitiva possibile, perché il campionato del Mondo vede la partecipazione di 16 squadre, non sappiamo ancora la formula, potrebbe essere un campionato importante anche in prospettiva Parigi 2024, perché purtroppo come sappiamo l’IPC ha diminuito il numero dei posti delle squadre di basket che parteciperanno portandole da 12 a 8, quindi sarà sicuramente molto più difficile arrivare a partecipare alle prossime Olimpiadi. Però sono fiducioso, è una squadra che è arrivata alla maturità. Un progetto che partito nel 2017 con gli Europei nelle Canarie. In quell’occasione dissi: “mi piacerebbere guadagnare 2 piazze per ogni Europeo”. Abbiamo sfiorato la qualificazione a Tokyo con quella partita contro la Turchia, siamo arrivati a Madrid dove potevamo anche giocarci quella medaglia di bronzo che manca dalla bacheca della Federazione dal 2009. Quindi sarebbe stato un risultato più che soddisfacente. Abbiamo in questo momento delle squadre, su tutte l’Inghilterra, che sono certamente di un altro livello però io credo che il momento di crescita dei nostri giocatori, a livello maturità e di età, ci permetta di avere una nazionale che può dire la sua almeno nei prossimi 10 anni, anche perché nel settore giovanile ho visto nuovi elementi che potranno dare sicuramente la loro potenzialità a questa nazionale. Un movimento per essere apprezzato e guardato a livello internazionale deve avere una continuità, cioè magari passare da un primo, secondo, terzo posto a un settimo, ottavo, nono non fa bene per lo sviluppo del movimento. Quindi mantenersi sempre tra le prime 7/8 del mondo significherebbe che la nostra Federazione sta lavorando bene e che il nostro movimento ha sempre nuova linfa”.