Le Volpi Rosse Menarini salutano e ringraziano con affetto il play Cabiddu

Come anticipato sabato dal quotidiano “L’Unione Sarda” il play Giorgio Cabiddu il prossimo anno non vestirà la maglia della Menarini Volpi Rosse Firenze (Serie B). La necessità di stare più vicino alla famiglia e al lavoro, hanno convinto il cestista di Selegas a giocare nella prossima stagione tra le fila del Porto Torres in Serie A.
La “famiglia delle Volpi Rosse” ha voluto, attraverso le testimonianze di alcuni dei ragazzi, salutare e ringraziare con emozione e partecipazione il cestista sardo.
Il primo a esprimere il proprio commosso pensiero è Giacomo Forcione: «Due anni fa, deciso a cambiare squadra, in un momento critico, in cui non avevo più stimoli per continuare a giocare e ricercavo coesione e complicità di gruppo, che non riuscivo più a trovare tra le fila dei Bradipi Bologna, ho scelto Firenze. Sono stato fortunato, perché oltre ad incontrare una dirigenza ben organizzata e un coach amico, ho avuto il privilegio di giocare con Giorgio, che mi ha aiutato ad inserirmi in una realtà fatta di giocatori e, ancor prima, di amici sempre pronti a divertirsi, a sorridere, ma anche a impegnarsi fino alla fine. Ci tengo a fare un grande in bocca al lupo a Giorgio, un atleta di infinita esperienza, con il quale ho condiviso due stagioni fantastiche e dal quale ho cercato di carpire i segreti e le malizie del mestiere. E’ stato per me uno dei punti di riferimento all’interno dello spogliatoio. Ho lasciato i Bradipi Bologna perché volevo trovare nuovi incentivi per crescere. Grazie Giorgio, per il tempo condiviso insieme. Mi hai aiutato nella crescita personale e caratteriale che era il mio obiettivo, quando ho deciso di venire a Firenze».

«Giorgio è arrivato da noi in punta di piedi – racconta il capitano Niccolò Bartoloni – con la saggezza e le accortezze che solo le persone di spessore e i campioni hanno. Ha contribuito alla crescita della squadra non solo con i consigli e con le proprie capacità tecniche, ma anche con il sorriso sulle labbra e la spensieratezza positiva che lo rendono una persona davvero speciale».

«Perdiamo un compagno cui ero molto affezionato – gli fa eco Federico Ventura, anch’egli, come Forcione, da due anni in forza alla Menarini – Giorgio sapeva sempre quando essere serio e quando sdrammatizzare. E’ stato il compagno dei “canestri impossibili e folli” e di mille risate. In poche parole un esempio in questa mia avventura fiorentina, una scelta non facile, ma decisiva per il mio domani, fatta insieme al mio amico Forcione, per risvegliare la nostra grande passione per questo sport, trovando nuovi stimoli che avevamo perso. Di questa mia decisione sono contento, perché mi ha permesso di trovare maggiore consapevolezza in me stesso e nelle mie qualità».

«Con Giorgio sono cresciuto – conclude Samuele Cini – lo conosco da quando avevo 13 anni ed ero alle prime esperienze in Serie B. Ho i brividi se mi volto indietro e, da ormai neo-maggiorenne, penso a quanta strada abbiamo percorso insieme. A Giorgio, come a tutti i ragazzi, devo gran parte della mia crescita, e lo ringrazio per essermi sempre stato vicino ed essere stato un esempio da seguire».