Nell’agosto del 2022 il Tribunale Nazionale Antidoping ha inflitto una squalifica di 2 anni all’atleta Abdul Kamara, tesserato Polisportiva Disabili Vicenza onlus con decorrenza 13 maggio 2022 e scadenza 12 maggio 2024. “Kamara – racconta Carlo Maiello – ha assunto un farmaco chiamato indapamide, prescritto dal suo medico di medicina generale, per abbassare la sua pressione sanguigna. Tuttavia, questo farmaco è anche una sostanza vietata dal regolamento Nado Italia, perché può mascherare l’uso di altri prodotti dopanti. Kamara avrebbe potuto ottenere una esenzione per l’uso terapeutico del farmaco, ma non ha presentato la domanda in tempo, per negligenza o per mancanza di assistenza da parte della Federazione. Inoltre, la medicina sportiva pubblica non gli ha fornito le certificazioni necessarie per l’idoneità alla pratica agonistica, costringendolo a rivolgersi al servizio sanitario pubblico, per ulteriori esami diagnostici sempre legati alla sua patologia, con lunghe liste di attesa. Nel frattempo, il procuratore antidoping ha emesso l’accusa: due anni di squalifica. Mi sembra che questo sia un caso di ingiustizia e di discriminazione nei confronti di un atleta disabile, che ha commesso solo un errore burocratico e non ha cercato di trarre vantaggio dal doping. La giustizia sportiva dovrebbe tenere conto delle circostanze attenuanti e delle difficoltà che incontrano gli atleti disabili nel nostro paese”.