Jazmín Sallis, ex Porto Torres, dice basta alla Nazionale: “Non voglio più essere complice del silenzio”

(foto Gsd Porto Torres)

Con un post su Instagram l’ex cestista argentina del Gsd Porto Torres, Jazmín Sallis, ha annunciato che non vestirà più la maglia del suo Paese. “Oggi ho preso la decisione definitiva di chiudere una tappa molto importante della mia vita – scrive sul social l’atleta 24enne – ho iniziato a giocare a basket per la Nazionale circa 5 anni fa, e ho ancora molto da imparare, e dato che mi piace così tanto questo sport, spero di continuare a giocare e imparare per molti altri anni. Ma non posso più rappresentare il mio paese. Non posso perché significa vivere con innumerevoli tipi di violenza e con la frustrazione di non avere gli strumenti per combatterla. Significava sopportare tutto sapendo che era l’unico modo per esserlo. Vivere urlando umiliazioni, bugie e con l’idea che questo sia il modo migliore (o unico) di fare le cose e che le opzioni come giocatore siano tenere la testa bassa o affrontare le conseguenze (che implicano sempre più violenza), o nel “migliore” dei casi, essere troppo indispensabili in campo perché l’inattitudine dello staff tecnico non sia troppo evidente. La verità è che mi sono stancata, e il motivo non è stato nemmeno l’esclusione dalla lista dei convocati, ricevendo la spiegazione che la decisione non aveva nulla a che fare con il mio livello sportivo, che tra l’altro è stato il migliore della mia carriera. Ma ora mi rendo conto che non sono più in grado di guardare dall’altra parte. Non è un’opzione essere di nuovo una vittima, né tollerare ancora una volta tutto ciò che ho già tollerato. Non posso fingere che non sia successo niente, e so che non è in mio potere sradicare così tanta incompetenza, violenza e bugie, sostenute dal clientelismo negli anni. E so che le conseguenze arriveranno. Questo può significare non poter più giocare nel mio paese in squadra o in nazionale, ma non voglio nemmeno continuare a essere complice del silenzio”.