“Sapevo che contro la UnipolSai sarebbe stata difficile – ha commentato Stefano Rossetti al termine della sfida di Cantù – la cosa che mi spiace è che purtroppo avevo preparato la partita in un certo modo e questa modalità è durata solo dieci minuti. Purtroppo negli altri quarti i ragazzi non sono riusciti a mettere in campo quello su cui abbiamo lavorato negli ultimi quindici giorni”.
“I Giovani e Tenaci sono nati nel 2017, con un progetto a lungo termine. Questo è il primo anno che si fa in Serie A, abbiamo premiato i ragazzi che hanno giocato la B inserendo anche qualche nostra creazione. Noi crediamo molto nei giovani, sappiamo quali sono le difficoltà nel dover affrontare un campionato di Serie A. Sono consapevole dell’enorme contributo che dà Andrea Pellegrini a 52 anni. Purtroppo non abbiamo una squadra alta di peso, abbiamo giovani che devono cambiare dal punto di vista mentale e questo è l’aspetto più importante che varia dalle differenti serie. So che il mio lavoro sarà duro. Mi piacerebbe che oltre alla passione, ci possano mettere la cattiveria agonistica che ora manca. L’allenatore potrebbe essere un allenatore aggiunto, ma poi sono i ragazzi ad entrare in campo e questa cosa l’ho sempre pensata anche quando giocavo”.